CONFAPI: su riforma della governance INPS e INAIL ok alla reintroduzione Cda
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Roma, 18 dicembre 2018, Comunicato Stampa
"Noi piccoli industriali auspichiamo che il processo di riforma della governance dei due principali istituti di previdenza del Paese sia un primo passo verso una burocrazia più snella e meno onerosa, in grado di rendere più efficienti i servizi della pubblica amministrazione, anche a supporto di imprese e lavoratori". Lo sostiene CONFAPI commentando le proposte di legge presentate in audizione alla Camera durante i lavori della commissione Lavoro, che ridefiniscono l'ordinamento e la struttura organizzativa di INPS e INAIL. Secondo CONFAPI, rappresentata dal vicepresidente Francesco Napoli, tra i passaggi fondamentali delle riforme in esame c'è la reintroduzione del Cda che torna ad avere il ruolo di guida nella gestione amministrativa degli enti. "Un passaggio importante che va nella direzione di una maggiore condivisione delle politiche da adottare".
Tuttavia, precisa la Confederazione guidata dal Presidente Maurizio Casasco, "la salvaguardia della rappresentanza delle parti sociali negli organi dei medesimi Istituti è un aspetto fondamentale. Lo diciamo con forza in tutti i tavoli istituzionali: mai sono state chiarite in pieno le ragioni per cui, dopo essere stati presenti per lunghi anni, negli attuali consigli di indirizzo e vigilanza di INPS e INAIL manchi una reale rappresentanza del nostro sistema della piccola e media industria privata". "Una riforma efficace della governance non può prescindere dall'assicurare il più ampio pluralismo rappresentativo di tutte le forze economiche e sociali - prosegue - e, rispetto alla giusta volontà di limitare i costi di gestione di tali organismi, CONFAPI già in passato aveva segnalato l'opportunità di intervenire sulla riduzione degli emolumenti, piuttosto che sulla diminuzione del numero dei componenti, al fine di garantire un'adeguata rappresentanza dei diversi interessi espressi dal sistema produttivo". "La nostra - aggiunge - non è una richiesta finalizzata a occupare seggioline di potere, ma alla salvaguardia della democrazia partecipativa in quanto è proprio con l'omologazione della rappresentanza che si uccide la voce delle PMI. Il coinvolgimento delle parti sociali nella governance è necessario: il dialogo è indispensabile per contribuire alla ripresa economica dell'Italia".
Oggi le piccole e medie industrie sono le vere protagoniste del sistema produttivo del Paese: secondo CONFAPI, in Italia su un totale di 4,3 milioni di imprese nell'industria e nei servizi 4,1 milioni sono aziende con meno di 10 addetti che pesano per il 95% delle imprese attive, per il 47% del totale di addetti e per il 30% del valore aggiunto realizzato mentre le grandi industrie rappresentano solo lo 0,1% delle imprese e il 19% degli addetti. Nell'intera Europa, poi, le PMI costituiscono il 99% delle imprese complessive. Forniscono due terzi dei posti di lavoro nel settore privato e contribuiscono a più della metà del valore aggiunto totale creato dalle imprese dell'Ue