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Il credito di imposta per la formazione 4.0 dei dipendenti a misura di PMI: firmato l’accordo territoriale fra API Siena, CGIL, CISL e UIL

Un accordo che faciliterà la diffusione dei processi di innovazione tecnologica a vantaggio di imprese e lavoratori: questi i contenuti dell’intesa territoriale sottoscritta da API Siena e Cgil, Cisl e Uil di Siena che consentirà alle aziende aderenti al sistema CONFAPI aventi Sede legale od operativa nel territorio di competenza di API Siena,  di usufruire del credito d’imposta per le attività di formazione legate a Industria 4.0.

L’accordo interconfederale consente alle aziende aderenti al sistema Confapi di usufruire dell’incentivo introdotto dalla legge di bilancio 2018 e fissa le regole condivise dalle Parti sociali – sulla base dei precedenti accordi sulla rappresentanza, modello contrattuale e bilateralità del 26 luglio 2016 – per sottoscrivere gli accordi aziendali e territoriali necessari per beneficiare dell’incentivo. Il relativo decreto di attuazione dello scorso 4 maggio dispone infatti che le attività di formazione per le quali è possibile godere dell’agevolazione devono essere disciplinate da contratti collettivi aziendali e territoriali da depositare presso la competente sede dell’Ispettorato territoriale del lavoro.

In particolare, l’accordo territoriale stabilisce che le imprese prive di rappresentanza sindacale aziendale e in cui non siano state elette le RSA/RSU possono conferire mandato all’Associazione per la sottoscrizione con gli omologhi di Cgil, Cisl, Uil degli accordi sindacali.

“Formare le persone è la strada maestra per rafforzare la competitività:  è quanto afferma il Presidente di API Siena Lorenzo Giotti; la  capacità di rispondere efficacemente ai cambiamenti del contesto competitivo e alle richieste di un mercato produttivo in rapida evoluzione si affronta anche  attraverso l’acquisizione o il rafforzamento di competenze garantite da specifici programmi formativi. Posizione condivisa dai rappresentanti del sindacato che ricordano come  tutti gli investimenti in innovazione sul piano produttivo, organizzativo e delle risorse umane  devono avere al centro la qualità del lavoro.

La rivoluzione digitale industriale è una realtà, la consapevolezza che si andrà sempre di più a lavorare in sistemi industriali ottimizzati per ottenere massima efficienza e qualità, genera nuovi ambiti di responsabilità a carico delle imprese nel fornire ad addetti e maestranze  le competenze e le conoscenze che permettano loro di operare in questo nuovo contesto digitale. Diventa pertanto strategico che  il patrimonio di competenze delle Pmi accumulato negli anni si adegui alle nuove esigenze  e venga trasmesso alle nuove generazioni di lavoratori. La sottoscrizione dell’accordo si inserisce nel solco della storica  condivisione di azioni ed obbiettivi da parte di CONFAPI e di CGIL, CISL e UIL, che passa anche attraverso la migliore gestione di tutti gli strumenti della bilateralità di derivazione contrattuale.”

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