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Comunicazioni Istituzionali CONFAPI: l’aumento dei consumi da solo non fa crescita sostenibile. Bisogna puntare sulle PMI; intervento del Direttore Generale Massimo Maria Amorosini

“L’economia italiana continua a crescere ad un ritmo moderato, caratterizzato dal contributo positivo della domanda interna alla crescita del PIL. Il principale motore della crescita è costituito, infatti, dai consumi ai quali si accompagna un miglioramento degli investimenti”. E’ quanto emerge dalla nota relativa al mese di maggio pubblicata dall’ISTAT sull’andamento dell’economia italiana e rilanciata su tutte le principali testate giornalistiche.
Mi corre l’obbligo. A questo punto, di lasciare andare a qualche piccola considerazione, dopo la lettura di quanto riportato dall’Istat.
Questa considerazione, per quanto incoraggiante dal punto di vista dell’aumento della domanda, preoccupa tuttavia il mondo delle piccole e medie industrie, soprattutto se analizzata insieme alle prospettive di breve termine, sempre delineate da ISTAT. Secondo gli esperti dell’Istituto di Statistica, infatti, ai risultati positivi del primo trimestre, bisogna affiancare i segnali di debolezza che provengono dal settore dell’industria, dove le aspettative delle imprese sono negative, con particolare riferimento agli ordinativi del settore manifatturiero.
Tale dato era emerso già alla fine del 2015, dall’Indagine Congiunturale che Confapi elabora semestralmente. Le previsioni degli imprenditori di Confapi erano, infatti, positive per il primo semestre del 2016, ma con prospettive di diminuzione rispetto ai saldi del secondo semestre 2015, proprio in considerazione del volume degli ordini registrati.
Attraverso l’indicatore composito anticipatore dell’economia italiana, l’Istat prospetta, inoltre, un rallentamento nel ritmo di crescita dell’attività economica nel breve periodo. Ieri, inoltre, anche la Banca d’Italia ha lanciato un allarme sulla crescita, tagliando le stime sul PIL per il 2017 e 2018.
Tali valutazioni preoccupano ulteriormente il mondo delle imprese, che pensavano invece di poter iniziare a tirare un sospiro di sollievo.

I dati positivi di un’economia, se basati solo su un aumento dei consumi, non possono essere sostenibili nel medio periodo e non sono fattori che delineano una ripresa economica.
Per poter effettuare una valutazione che abbia un impatto sostenibile e di lungo periodo sull’economia, i valori dei settori produttivi devono certamente essere positivi, soprattutto in una paese come l’Italia dove le industrie, in particolare le PMI, rappresentano il vero tessuto connettivo dell’economia.
Al di là dell’obiettivo di promuovere un rinnovato clima di fiducia, per elaborare strategie attive di sostegno alla crescita economica del Paese, è certamente utile prendere in considerazione gli indicatori economici standard, ma si devono saper ascoltare e tradurre soprattutto le aspettative degli imprenditori che sono fondate sulle tendenze oggettive dei volumi di produzione e di vendita, con una maggiore attenzione alle istanze ed alle difficoltà concrete delle imprese.
E qui ritorniamo sulla necessità di un ascolto più attento e costante della voce diretta delle imprese e delle Associazioni di Rappresentanza, quali la CONFAPI, che affiancano quotidianamente le PMI in ogni loro necessità”.